FIGHT OR FLIGHT!
“Combatti o scappa” potrebbe essere lo slogan del 2025.
Tutti stiamo riprendendo l’attività lavorativa ed è certo che sui ritmi lavorativi, nel presente, non ci saranno sconti rispetto al passato.
Tra gli impegni inderogabili non possiamo rifuggire dal mantenere lo sguardo sulla realtà che ci circonda e sulla necessità all’aggiornamento.
Il 15 febbraio a Pisa abbiamo il nostro primo appuntamento convegnistico, con particolare attenzione all’attività medico legale, passando da una riflessione sulla Tabella Unica Nazionale per approdare agli aspetti più squisitamente valutativi delle polizze sanitarie e del danno psichico.
Non mancherà l’up grade sul digitale nella gestione della perizia medico legale con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Focalizzando l’attenzione sul primo argomento, ce ne parlerà il dr. Damiano Spera, magistrato del tribunale di Milano e promotore dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile che per oltre 20 anni, con le sue “Tabelle” ha rappresentato il punto di riferimento prevalente, per tutti gli operatori del settore, in ambito di responsabilità civile.
Seguirà l’intervento del dr. Stefano Argine, motor large claims specialist in Prima assicurazione, nonché ricercatore di scienze giuridiche dell’Università di Milano. Il dr. Argine in questi ultimi anni sta raggiungendo notevole visibilità grazie alla capacità di coniugare cultura giuridica con esperienza pratica e la sua relazione non mancherà di dare indicazioni operative a chi ha la grande responsabilità di gestire, indipendentemente dal ruolo, aspetti così delicati.
Concluderà questa parte del corso, il prof. Vittorio Fineschi che farà un inquadramento dottrinario di una materia così complessa; materia che in passato sicuramente avrebbe meritato maggior studio con approfondimenti e riflessioni sotto il profilo medico legale.
La finalità del corso non sarà quella di fare valutazioni di merito sulla bontà o meno della TUN: ormai è legge. Crediamo che il nostro ruolo sia quello di dare indicazioni tecniche per una sua corretta applicazione e non quello di una critica o, a seconda dei punti di vista, di un plauso. Alla fine, sarebbe un approccio che non porta in nessuna direzione pratica e non aiuterebbe nello svolgimento della propria professione.