LE TABELLE PER LE LESIONI DI NON LIEVE ENTITÀ EX ART. 138 CODICE DELLE ASSICURAZIONI
Prof. Giulio Ponzanelli
Finalmente, in tempi brevi, ovvero dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, avremo di fatto una tabella unica, di legge, per i risarcimenti del danno alla persona da illecito civile.
Paesi come la Spagna ed il Portogallo, quando concepirono un sistema analogo, nello stesso periodo, intorno agli anni 2005-2006 crearono da subito, come logico e razionale, una tabella nazionale per il risarcimento da 1 a 100 punti di invalidità.
In Italia si dette priorità alle micropermanenti (invalidità da 1 a 9%), ritenuto un settore da disciplinare primariamente essendo terreno di forte speculazione. Regolamentazione completata con la legge 27/2012 che con l’obbligo dell’accertamento tecnico strumentale superava criteri di valutazione medico legale soggettivi largamente diffusi e privi di scientificità.
Sembrava, allora, scontato che la tabella di legge per il risarcimento delle macrolesioni sarebbe arrivata in tempi ragionevolmente brevi.
Così non è stato, e nel corso del lungo periodo trascorso, inizialmente nacquero una serie di tabelle di tribunali per orientarsi nel settore, aumentando forse la confusione e le difformità dei risarcimenti, finchè non trovarono una loro razionalizzazione nelle Tabelle di Milano, diventate punto di riferimento nazionale soprattutto dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione dell’11/11/2008.
Oggi, con l’approvazione del Decreto del CdM, si blocca quel fenomeno che si stava manifestando di un nuovo proliferare di tabelle proposte da vari soggetti giuridici, con in più delle regole chiare anche sul risarcimento del danno morale e si supera e riordina una situazione fatta di molteplicità di voci spesso discutibili.
In un settore dove circolano cifre enormi (6 miliardi per il risarcimento del danno alla persona di cui 4 per le macrolesioni), un sistema di risarcimento chiaro, equo, sostenibile economicamente, sottratto alla speculazione, che tutela i soggetti divenuti fragili e le loro famiglie è elemento di civiltà sociale, morale e giuridica.
E’ con grande soddisfazione che salutiamo una normativa su questo tema, che abbiamo sempre portato avanti come impegno prioritario della Melchiorre Gioia con convegni, presenze istituzionali, seminari di studio e attività scientifica.
Per chiudere questa sintetica riflessione dobbiamo ricordare che stiamo parlando del risarcimento economico del danno biologico, mentre resta irrisolta la questione delle tabelle medico legali.
In maniera speculare ai valori economici vi è un barème di legge per le micropermanenti, mentre per i macrodanni si è continuato a fare riferimento a pubblicazioni scientifiche, variamente ritoccate nel tempo, ma mai in maniera sostanziale, che furono sì di grande valore, ma oggi largamente superate dall’evoluzione clinica e dai progressi della medicina in campo terapeutico e riabilitativo.
La relazione illustrativa della seduta del Consiglio dei Ministri di ieri (allegata) richiama a pag. 9, fondo pagina, anche l’intervento della Melchiorre Gioia che contribuì a bloccare la proposta del Mise del 13 gennaio 2021 di tabelle medico legali elaborate da una commissione del Ministero della Salute che risultarono confuse e peggiorative rispetto all’esistente.
Quindi la partita resta aperta.
Riteniamo sia assolutamente indispensabile completare il lavoro svolto con la creazione di nuove tabelle medico legali che tengano conto dei criteri di modernità e scientificità su richiamati, ma queste, per non ripetere l’errore della Commissione del 2021 – paradossalmente era Ministro della Salute una specialista in medicina legale – devono essere elaborate da soggetti competenti, con grande esperienza nel settore, e soprattutto non bisogna dimenticare la rapida evoluzione digitale in corso.
Riproporre, seguendo le vecchie metodologie seppure aggiornate, tabelle statiche che non tengano conto dell’elaborazione approfondita delle singole storie cliniche che nei macrodanni sono sempre imponenti e complesse utilizzando l’intelligenza artificiale, il machine learning, le reti neurali sarebbe non solo un errore clamoroso e miope ma metterebbe anche la medicina legale al passo con le altre specialità mediche che già percorrono ampiamente la strada dell’innovazione tecnologica.
Ad oggi portiamo a casa questo importante risultato, fiduciosi che sia un’importante e necessaria premessa al completamento di quel percorso intrapreso da decenni per la tutela dei soggetti macrolesi.